Settimana 8- 14 marzo 2021

Francesca, Rivelatrice di Comunità

14 Marzo 2021

Più volte a settimana leggo e seleziono notizie strategiche per il nostro settore; scelgo gli estratti più significativi e li riporto in unico spazio.
Torna qui tutte le volte che vuoi; scopri le cartoline e clicca sui link per approfondire.
COMMERCIO SLEALE | LA FILIERA AGROALIMENTARE SI SCHIERA CONTRO

La filiera agroalimentare è un elemento trainante dell’economia italiana per percentuale di Pil, posti di lavoro, reputazione di qualità dei prodotti. È quindi molto importante che le diverse componenti che operano al suo interno si impegnino contro le pratiche di commercio sleali operando in un regime di reciproca correttezza. L’intesa raggiunta fra il mondo della distribuzione e quello dell’agricoltura su una serie di principi comuni faciliterà l’iter per il recepimento della direttiva europea contro le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare. L’accordo è stato firmato dalle imprese del comparto distributivo rappresentate in ANCC-Coop, ANCD-Conad, Federdistribuzione e ADM-Associazione Distribuzione Moderna insieme alle organizzazioni del mondo agricolo: Alleanza delle cooperative agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Filiera Italia».

[…]

Questa intesa comporta da parte dei sottoscrittori un’assunzione di responsabilità dal campo alla tavola a sostegno della filiera agroalimentare che opera correttamente e a difesa tanto dei produttori quanto dei consumatori: l’accordo contribuisce a determinare la qualità e il giusto prezzo di un prodotto, e di conseguenza la sostenibilità economica di tutta la filiera.

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CANTINA ARNALDO CAPRAI E CARITAS INSIEME | QUANDO L'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ FA DAVVERO LA DIFFERENZA

La sostenibilità di un’azienda non si sostanzia e non si risolve nella sola declinazione ambientale ed economica, perché un’impresa, a maggior ragione se agricola, e ancora di più se di vino, è parte integrante ed attiva del territorio, protagonista anche della sua sostenibilità sociale.

È la presa di coscienza che ha spinto Marco Caprai, alla guida della griffe che ha “creato” il distretto del Sagrantino di Montefalco, ad alzare l’asticella del suo impegno in tal senso.

Dal 2016, infatti, l’azienda umbra ha iniziato un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno ed altre associazioni locali per l’inserimento dei migranti nel mondo del lavoro. Un impegno che, nell’arco degli ultimi tre anni, ha dato la possibilità a più di 30 richiedenti asilo provenienti dal Nord e dal Centro Africa di lavorare in vigneto in diversi periodi dell’anno, dando vita ad una sinergia capace di dare un bel segnale a tutto il territorio. Specie da un punto di vista culturale, scardinando, uno ad uno, ogni pregiudizio sui ragazzi che scappano dai Paesi poveri in cerca di un’opportunità.

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MOBILITÀ NELL'ANNO DELLA PANDEMIA | SOSTENIBILE O NO? SCOPRI IL WHITE PAPER DI REPOWER

Repower, gruppo attivo nel settore energetico e della mobilità sostenibile, presenta la quinta edizione del White Paper “La mobilità sostenibile e veicoli elettrici”, la pubblicazione di riferimento nel mondo della mobilità sostenibile che fa il punto sul settore a livello mondiale. Con un focus sull’impatto dell’emergenza COVID rispetto alla mobilità in generale e a elettrica in particolare, il documento è diviso in quattro capitoli, che fotografano dati, trend, innovazioni, scenari di un settore in rapida evoluzione.Dal documento si evince come nel 2020 siano crollate le immatricolazioni di veicoli, che hanno registrato un -28% (il dato peggiore dagli anni ’70) una contrazione pari a 535.000 vetture, di cui -40,2% diesel -38,7% benzina, -31,1 % GPL, -18,1 % metanoSale il numero di veicoli elettrici (full electric e plug in hybrid) immatricolati: nel 2020 BEV e PHEV insieme hanno visto 59.900 nuove immatricolazioni contro le 17.065 nel 2019.

In termini percentuali, l’aumento complessivo del 2020 per entrambe le categorie è del 250% rispetto all’ anno precedente, anche grazie agli incentivi governativi e regionali.Si è registrata anche una forte contrazione del settore del noleggio e del car-sharing, dovuta alla crisi del turismo e alle restrizioni alla mobilità cittadina che hanno ridotto la condivisione degli spostamenti in auto, mentre l’incerto quadro economico ha limitato la mobilità aziendale. Migliora però la micro-mobilità condivisa, con il monopattino che spicca, grazie al balzo dalle 4.900 unità del dicembre 2019 alle 27.150 del dicembre 2020, valore destinato a crescere nei prossimi tempi. Insieme al bikesharing, per oltre il 15% elettrico, è il servizio di micro-mobilità più in crescita nel periodo post lockdown 2020.

Nel secondo capitolo il White Paper si concentra sugli effetti sociali della Pandemia in relazione al settore della mobilità e sulle nuove modalità di fruizione dei veicoli: con le abitudini dei cittadini mutate radicalmente (il 34% sostiene di aver modificato le proprie modalità di spostamento a causa delle restrizioni), l’auto diventa il mezzo preferito per spostarsi, con oltre un italiano su due (56,7%) a ritenerla il mezzo più sicuro, e i mezzi pubblici che vengono scelti solo da 2 italiani su 5 (22,5%).

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SOSTENIBILITÀ DIGITALE NELLA FASE POST PANDEMIA | UN'INTERESSANTE E FORMATIVA INTERVISTA

Porre le basi affinché questi due elementi, sostenibilità e digitale, possano essere sempre più interconnessi tra loro abilitando l’un l’altro è quindi fondamentale. Se la sostenibilità – secondo Michela Bambara – è sempre più centrale anche per le aziende che non l’hanno nel proprio core business, è altrettanto importante che essa “diventi uno dei pilastri, dei valori e degli obiettivi a livello del top management. Solo in questo modo – con un committment diretto di chi prende decisioni – si potrà fare della sostenibilità un elemento strategico”.

Per fare in modo che ciò possa concretizzarsi a livello aziendale è necessario investire sullo sviluppo di competenze che, soprattutto quando si parla di digitale – come evidenziato anche nelle scorse settimane da Raffaele Gareri – devono avere un elevato livello di multidisciplinarietà.

La sostenibilità digitale ha, per sua natura, bisogno di competenze multidisciplinari. E per sviluppare la multidisciplinarietà è necessario contaminare, favorire quella che viene anche definita organizzazione liquida, e cioè la capacità di mettere a fattore comune background diversi, competenze diverse, generazioni diverse.

Noi in Falck Renewables spingiamo sullo ‘share what you have’, che è un valore in grado di impattare molto sulla dimensione sociale. Sviluppare quello che potremmo definire “cross-competence program” – ossia reskilling o upskilling basati su competenze profondamente interdisciplinari – consente a dipendenti con i più diversi background di imparare attraverso il digitale nuovi modi di lavorare e nuovi modi di guardare al mondo, alle cose ed ai problemi. Questo è un fattore chiave per migliorare il modo di vivere l’azienda da parte dei lavoratori, impegnandosi con progetti formativi ed affiancamento.

Ma si deve fare grande attenzione, perchè “non si tratta solamente di ‘oliare’ i processi attraverso soft skill e relazioni, ma soprattutto di generare processi di contaminazione delle hard skill. […]“.

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PILLOLE DI SOSTENIBILITÀ | INIZIATIVA ARPAT PER AVVICINARSI AL TEMA OGNI 15 GIORNI

Le pillole di sostenibilità sono eco-consigli da mettere in pratica per migliorare la salute dell’ambiente (e anche la nostra).

Ogni 15 giorni, a partire dal fine novembre 2020, pubblicheremo una pillola in cui si suggeriscono comportamenti ecosostenibili semplici – mai più di sei – con cui possiamo fare la differenza.

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PRODUZIONE DI BATTERIE | L'EUROPA LAVORA PER UNA PRODUZIONE SOSTENIBILE E INNOVATIVA

La Commissione Ue lavora per rendere l’Europa indipendente e competitiva a livello globale nella produzione sostenibile e innovativa di batterie. L’Ue punta ad avviare un cammino verso un’estrazione più sostenibile delle materie prime. È quanto emerge dalla quinta riunione ministeriale dell’Alleanza europea per le batterie.

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La Commissione incoraggia, poi, gli Stati membri a “inserire i progetti relativi alle batterie nei loro piani nazionali per la ripresa e la resilienza dalla crisi”.

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SOSTENIBILITÀ E SPRECO ALIMENTARE | POTREMMO FARE DI PIÙ MA NON LO STIAMO FACENDO

Si va verso un obiettivo generale di Sviluppo sostenibile, ma gli sprechi pro capite sono ancora alti. Eppure gli accorgimenti da prendere sono molti e spesso non richiedono troppa fatica: una maggiore comprensione delle etichette al supermercato, la doggy bag al ristorante, l’applicazione di regole già presenti nel sistema Haccp.

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NUOVI DIRITTI IN EUROPA PER SOSTENIBILITÀ E ECONOMIA CIRCOLARE

[…] tutti i cittadini europei, a partire dal 1° marzo, godono del diritto alla riparazione per diverse tipologie di elettrodomestici e prodotti di elettronica di consumo: server e unità di archiviazione dati, motori elettrici e variatori di velocità, apparecchi di refrigerazione, sorgenti luminose e unità di alimentazione separate, display elettronici (anche televisori), lavastoviglie, lavatrici, lavasciugatrici.

In pratica si tratta di un’iniziativa dell’Unione Europea (regolamento UE 2021/341) a sostegno della cosiddetta economia circolare, cioè di quel sistema che punta alla totale ecosostenibilità e, in definitiva, a conseguire l’ambizioso obbiettivo di “Zero rifiuti”.
Per questa stessa finalità è entrato simultaneamente in vigore (in applicazione del regolamento UE 2017/1369) un nuovo sistema di etichettatura energetica per lavastoviglie, lavatrici, frigoriferi, Tv, display e dal 1° settembre prossimo anche per le lampadine. Ma esso comprenderà entro il 2023 altre quattordici tipologie di prodotti elettrici ed elettronici.

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SOSTENIBILITÀ | QUESTO TERMINE SI STA "SVUOTANDO" DI SIGNIFICATO?

I cittadini che conoscono bene il termine passano dal 7% del 2011 al 37% nel 2020. Se n’è discusso nella rubrica ASviSAlta Sostenibilità” condotta da Manieri e Po su Radio Radicale, ospiti Menichella, Pagnoncelli, Roma.

Sostenibilità è di sicuro tra i termini più usati, e abusati, degli ultimi anni. Ne parliamo in riferimento alla transizione verde, a un futuro resiliente (altro termine utilizzato sempre più), a nuovi stili di vita e a un cambio nel modo di fare impresa e politica. Eppure bisogna stare attenti: il rischio che questa “magica parola” si svuoti, perdendo così di significato, è alto. Come evitare un effetto che potrebbe essere così controproducente, svuotando di valore agli occhi di molti l’obiettivo stesso di costruire un futuro sostenibile?

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RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA E SOSTENIBILITÀ BUONE PRATICHE REPLICABILI

OrtoRomi, la società cooperativa agricola con stabilimento di produzione a Bellizzi rilancia il progetto educativo “OrtoRomi per la scuola”, portandolo negli istituti scolastici della Campania.

L’iniziativa – ideata per sensibilizzare gli studenti sui temi della sana alimentazione, del consumo consapevole e della sostenibilità – è in linea con l’Agenda Europea 2020-2030.

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Il progetto riparte nella nuova versione digitale in un anno particolarmente importante, che la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), ha dedicato all’importanza del consumo di frutta e verdura per la salute.

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DESIGN SISTEMICO AL SERVIZIO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE PER LE CITTÀ

Una collaborazione interdisciplinare quinquennale tra i ricercatori di NUS School of Design and Environment, Yale-NUS College, ETH di Zurigo e altre università di Singapore per studiare soluzioni di sviluppo sostenibile per le città nell’ambito del Future Cities Laboratory Programme (FCL). Una grande sfida se pensiamo all’espansione dell’urbanizzazione e alla crescita della popolazione.

Il gruppo di 120 ricercatori tra ingegneri, architetti, scienziati ambientali, economisti e scienziati sociali con il supporto della National Research Foundation (NRF) di Singapore non si limita alla parte strettamente edilizia ma allarga lo sguardo alle connessioni tra le città e le regioni circostanti, a strade, porti, fiumi e aeroporti. Il punto focale dello studio è l’impatto sul consumo di suolo e sull’ambiente in generale.

I ricercatori del NUS adottano un approccio sistemico nell’affrontare gli studi sul cambiamento climatico e hanno maturato una ricca esperienza in settori come «le tecnologie verdi, il design, l’ingegneria, le scienze, le scienze sociali e le politiche pubbliche, miriamo a promuovere soluzioni di sostenibilità integrate che siano ottimizzate e resilienti per gli ambienti tropicali, urbani e asiatici», ha dichiarato Chen Tsuhan, vicepresidente della NUS per Ricerca e Tecnologia. Singapore è considerata una delle città più vivibili dell’Asia; un design dall’approccio olistico incentrato sulle persone potrà progettare la città del futuro, sostenibile e resiliente.

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FONDI DI COESIONE UE TRA DATI NAZIONALI E REGIONALI E BUONE PRATICHE

L’Italia dovrà dedicare il 37% delle risorse del Recovery Fund alla transizione verde e le Regioni sono chiamate a rispondere alla sfida, tra esempi virtuosi e nuovi obiettivi.

Con le risorse europee del Recovery fund in arrivo, la sfida ambientale si fa sempre più urgente anche per le Regioni italiane. Le priorità di scelta dei territori sul ‘green’ negli ultimi anni sono state diverse, ma sono molti i progetti sparsi in tutta in Italia che hanno già preso il via nel periodo di programmazione del bilancio Ue 2014-2020 grazie ai 20 miliardi di euro messi a disposizione dell’Italia dai fondi di coesione Ue per la dimensione ambientale.

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In questi anni, le amministrazioni locali hanno fatto scelte diverse in merito alla quantità di fondi da allocare. La provincia autonoma di Bolzano è stato l’ente che più ha investito sul tema della crescita sostenibile rispetto alle risorse a disposizione:  circa 317,1 milioni su 634,9 totali.  Seguono la Sicilia, la Campania e la  Calabria, con rispettivamente il 47, il 45 e il 38% dei fondi della  programmazione. La Liguria è invece la Regione che ha investito di meno su questa sfida, con solo 197,4 milioni. Sul tema relativo all’adattamento del cambiamento climatico, le Regioni che hanno investito una quota più consistente (tra il 40 e il 43%) sono il Molise, l’Abruzzo e la Provincia Autonoma di Trento. Sull’economia a bassa intensità di carbonio, è il Friuli – Venezia Giulia ad allocare oltre il 50%. Sul tema della protezione ambientale, Trento e la Valle d’Aosta allocano la maggiore quota di risorse (oltre il 50%). Infine, soltanto Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata hanno investito nelle reti infrastrutturali.

Degli oltre 72 miliardi assegnati al nostro Paese nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020, ben 4,9 miliardi sono stati andati all’economia a bassa intensità di carbonio per il periodo 2014-20. Una cifra che fa dell’Italia il terzo beneficiario in Ue in questo ambito, dopo Polonia e Spagna.

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VERTICAL FARMING (RISPARMIO 95% ACQUA E 90 % SUOLO) | PLANET FARMS VINCE IL PREMIO NAZIONALE PER L'INNOVAZIONE AGRICOLA

Promotrice di una vera rivoluzione nei metodi di coltivazione che coniuga il meglio della tecnologia mondiale e il meglio della tradizione agronomica italiana per prodotti agricoli sani, di alta qualità, a bassissimo impatto ambientale e alla portata di tutti, Planet Farms, società agricola milanese di vertical farming, si è aggiudicata l’importante Premio Nazionale per l’Innovazione in Agricoltura istituito da Confagricoltura. Un Premio nato due anni fa per assegnare un riconoscimento alle aziende agricole che hanno introdotto innovazioni di prodotto, di processo, organizzative o di marketing che contribuiscono al miglioramento della competitività, della sostenibilità e dell’immagine del settore agricolo e agroalimentare.

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LA SAPIENZA SCEGLIE DI ESSERE SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE | PLANET FARMS VINCE IL PREMIO NAZIONALE PER L'INNOVAZIONE AGRICOLA

Sono partiti il 12 marzo i lavori del nuovo Comitato tecnico-scientifico per la sostenibilità che La Sapienza ha voluto istituire per allinearsi con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e aumentare l’impegno dell’ateneo sul fronte climatico e ambientale.

Il comitato è costruito da docenti di tutte le aree e da rappresentanti degli studenti, ed è coordinato dal prorettore per la Sostenibilità, Livio de Santoli. Il programma si sviluppa su un periodo di sei anni attraverso didattica a distanza, ricerca e presenza sul territorio attraverso la terza missione, e potrebbe in futuro sfociare in un vero e proprio corso di laurea triennale.

Sul fronte didattica infatti la Sapienza ha già realizzato una prima esperienza con un corso di formazione e un corso di insegnamento dedicati ai temi della sostenibilità aperti a tutti gli studenti, e da aprile 2021 le iniziative didattiche saranno rilanciate con un corso base che rilascerà 6 crediti formativi universitari.

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